Intervista ad Agus Aquila

Intervista ad Agus Aquila

L’intervista esclusiva con Agus Aquila, una delle figure più luminose del mondo dello skateboarding italiano e internazionale. Originario dell’Argentina ma con un forte legame con l’Italia grazie alla sua doppia cittadinanza, Agus ha fatto parlare di sé fin dal suo arrivo nel Bel Paese, distinguendosi per il suo talento straordinario e la sua dedizione incrollabile.

Attualmente campione italiano in carica e membro del team nazionale italiano di skateboarding,  Agus si trova al culmine della sua carriera mentre affronta le qualifiche olimpiche per i Giochi di Parigi 2024.

In questa intervista, esploreremo le sue origini, il suo percorso nel mondo dello skateboarding, le sfide che affronta e i suoi obiettivi futuri. Agus ci porterà nelle profondità della sua passione per lo skateboarding e ci darà uno sguardo privilegiato dietro le quinte della sua vita da atleta di élite.

Agus Aquila – ph Eva Niedzielska

Ciao Agus, raccontaci subito delle tue origini. Hai la doppia cittadinanza grazie alle origini siciliane del tuo nonno. Quando hai preso la decisione di trasferirti in Italia e come hai pianificato il tuo percorso nel mondo dello skateboarding una volta arrivato in Italia?

Ciao! Sì, da quando sono arrivato in Italia, avevo già molta voglia di partecipare a gare nazionali e internazionali, tra le altre cose, anche perché ciò mi permette di conoscere posti veramente belli, persone diverse e skater che mi motivano ancora di più. Ogni viaggio che faccio per partecipare a contest, sia per mia scelta o con la nazionale, lo godo appieno, esplorando diversi luoghi, culture e tradizioni, passando il tempo con i miei amici, skateando praticamente tutto il giorno e cercando di dare il meglio di me, ma sempre divertendomi.

La decisione di trasferirmi in Italia l’ho presa durante il mio ultimo anno di scuola superiore, quindi una volta diplomato, con il sostegno della mia famiglia e degli amici, ero pronto a partire. La mia principale motivazione è sempre stata lo skateboard. Inoltre, ho sempre desiderato conoscere l’Europa, viaggiare sia per partecipare a gare che per girare video con amici, imparare altre lingue e skateare in diversi spot che ho sempre sognato. Quando ho preso la decisione di trasferirmi in Europa, non avevo chiara la destinazione, poteva essere qualsiasi paese. Tuttavia, ho un amico di lunga data che vive in Italia, Sergio (di sicuro lo conoscete tutti, ahahah). Parlando con lui è emersa l’idea di trasferirmi nel bel paese, proprio nella città dove lui vive, e iniziare una nuova vita qui a Brescia. La mia famiglia mi ha sostenuto fin dall’inizio ed è così che mi sono trasferito definitivamente. Una volta qui, dopo aver completato tutte le pratiche burocratiche necessarie, ho iniziato a fare ciò che amo: skateare, girare, partecipare a gare, filmare, ecc. Piano piano ho cominciato a vedere i primi risultati e gli sponsor hanno cominciato a sostenermi. Gli sono molto grato per questo. Così come i miei amici e quelli che ho fatto nel tempo qui in Italia, mi hanno supportato enormemente, e veramente non so come poter ripagare tutto ciò che hanno fatto e continuano a fare per me. Quindi questa voglia e questo sostegno rappresentano un’ulteriore motivazione per me, e cerco di dare il massimo in tutto, cercando di restituire ciò che posso per ringraziarli.
Poi è arrivata la chiamata dalla nazionale e ho visto un’altra opportunità di crescita, soprattutto a livello più alto delle gare. E così abbiamo iniziato a viaggiare e allenarci insieme.

Agus, ti interessa scoprire le tue radici siciliane e conoscere meglio la storia della tua famiglia?

Guarda, la mia voglia di capire meglio chi era mio nonno, anche se non l’ho mai conosciuto molto bene, visto che era scomparso quando ero molto giovane, viene proprio dal desiderio di scavare nelle nostre radici siciliane e di avere una visione più chiara della storia della nostra famiglia. Ora che anche mio fratello è qui in Italia, stiamo pensando di organizzare un viaggio per saperne di più su di lui. Spero davvero che possiamo farlo insieme, magari unendo questa ricerca alla mia passione per lo skateboard. Anche se non ho molti ricordi diretti con mio nonno, mi sento come se ci fosse ancora tanto da scoprire sulla sua vita e su come ha influenzato la nostra famiglia. Sarebbe incredibile poter conoscere meglio le nostre radici e rafforzare così il nostro legame con l’Italia.

Come ti identifichi con la tua eredità culturale argentina e italiana e come queste influenze si riflettono nella tua personalità?

Trasferirsi in Italia in giovane età ha certamente contribuito a rafforzare il mio carattere. In Argentina ho radici profonde che influenzano molte parti di me: le tradizioni che porto nel cuore, i modi di fare le cose, di vivere, e il desiderio di rendere orgogliosi la mia famiglia e i miei amici. Tuttavia, l’esperienza italiana ha aggiunto un’altra dimensione al mio essere. Ho imparato, visto e assimilato molte cose che ora considero importanti per me. Non sempre è facile discernere come queste influenze si riflettano nella mia personalità e nel mio carattere, ma cerco costantemente di rimanere autentico, migliorare e restare fedele a ciò in cui credo e a ciò che voglio.

Agus Aquila Fs Feeble – ph Eva Niedzielska

Da quando ti sei trasferito in Italia come valuti l’ambiente e l’atmosfera all’interno della comunità skate italiana rispetto alla tua esperienza precedente? Ci sono differenze significative?

Credo che ci siano diverse culture e realtà, ognuna con aspetti positivi e negativi, ma alla fine lo skate è molto simile in tutto il mondo. Forse in Argentina ci sono più skatepark ben fatti e molti skater, ma pochi marchi che li supportano. Invece, in Italia il mercato è più grande e c’è maggiore supporto, ma ci sono pochi skatepark adeguati. Tuttavia, la scena sta iniziando a muoversi, ad essere più attiva e visibile in giro.

Quali sono i tuoi spot preferiti in Italia o in Europa dove ti senti più ispirato e motivato? Dove skatei più volentieri e se noti qualcosa che manca in Italia riguardo alle strutture?

Mi piace andare a Barcellona a fare skate, sia in street che in skatepark, soprattutto con gli amici argentini che si sono trasferiti là. Come ho detto prima, mi diverto di più girando e facendo skate in diversi posti, quindi non ne ho uno preferito. Sinceramente, non mi sento a mio agio con gli skatepark in Italia; preferisco divertirmi facendo street con i miei amici. Per allenarmi, vado allo skatepark di Desenzano o al Colle Oppio a Roma, ma avremmo bisogno di più skatepark con strutture adatte per gare di livello internazionale.

I tuoi trick sono davvero impressionanti, e i più giovani saranno curiosi di sapere come è il processo di apprendimento di nuovi trick. Come si passa dai trick semplici a quelli complicati?

Grazie mille! La cosa fondamentale è provare e avere fiducia in se stessi. Quando imparo nuovi trick, cerco di eseguirli su diverse strutture e li ripeto più volte. Sinceramente, sento di aver imparato molto divertendomi, viaggiando e facendo skate con skater più esperti. Inoltre, affrontare la paura di cadere è stato essenziale per il mio miglioramento.

Agus Aquila – ph Eva Niedzielska

Come sei entrato a far parte del team italiano? Che qualità deve avere uno skater per poter gareggiare ad alti livelli?

Per fortuna ho conosciuto le persone giuste che mi hanno portato nel team italiano. Bisogna guadagnarsi il posto nella nazionale, ed io sono entrato quando mi hanno visto fare buone prestazioni al campionato italiano e alle altre gare europee. È molto importante partecipare alle più gare possibili e farsi notare nella scena internazionale, non solo in Italia. Questo serve anche per acquisire esperienza e mettersi alla prova con altri skaters di buon livello.
Penso che per essere più competitivo sia necessario comprendere il funzionamento di una gara, trovare la concentrazione e padroneggiare ogni trick, così che durante una competizione vengano naturali e non si provi ansia.

La nazionale italiana di skateboarding è diventata sempre più prominente negli ultimi anni. Avete un legame anche al di fuori delle competizioni e come ti trovi con il team italiano in generale?

Sì, certo, il rapporto è ottimo. Ovviamente sono in Italia solo da pochi anni e piano piano sto conoscendo tutti. Con ognuno ho un rapporto particolare, ma ovviamente fare skate con ragazzi della mia età è ciò con cui mi trovo più a mio agio. Le trasferte hanno creato un bel gruppo in cui ci fidiamo tutti gli uni degli altri, ci capiamo, ci divertiamo insieme, condividiamo molte cose e riusciamo anche a divertirci durante momenti di tensione come le gare mondiali.
Ogni tanto ci incontriamo anche in diverse occasioni e ci divertiamo molto anche al di fuori dello skate.

Il livello di competizione nello skateboarding sembra essere in costante aumento. Quali sono le principali sfide che affronti a causa di questo aumento di competenza e come ti adatti per rimanere al passo con i tuoi avversari?

La prima cosa è che non li considero avversari; quando penso a migliorare, lo faccio in confronto a me stesso. Anche le mie strategie di gara dipendono da come mi sento nel park, dalle strutture e cerco sempre di imprimere il mio stile in ogni trick. Ad ogni competizione ci sono nuovi skaters che mostrano trick incredibili; ad esempio, i giapponesi hanno uno stile davvero distintivo e si stanno facendo notare molto.

Agus Aquila Flip Fs Lipslide – ph Eva Niedzielska

Le competizioni internazionali possono generare una grande pressione sugli atleti. Ci piacerebbe sapere come gestisci lo stress durante le gare e quali strategie adotti per mantenere la concentrazione e la calma durante i momenti critici.

La prima cosa che faccio è godermi il viaggio e lo skate in un posto nuovo. Successivamente, preparo la mia line in modo da avere già un’idea di cosa fare quando posso finalmente provare lo skatepark. Poi, naturalmente, adatto la mia line a seconda del park e, se necessario, apporto delle modifiche. Mi piace pensare sempre a quanto cammino sia stato necessario per arrivare a quel punto, che sto facendo ciò che amo e che sto esplorando nuovi paesi, culture e persone che mi aiutano a crescere. Tutto ciò mi infonde una sensazione di tranquillità. Nelle gare, c’è quasi sempre un po’ di ansia, ma se hai fiducia in te stesso riesci a gestirla meglio.

Attualmente sei nella seconda fase delle qualifiche Olimpiche. Tornando indietro nel tempo, immaginavi che in così poco avresti ottenuto risultati così importanti? Sei soddisfatto delle tue scelte e del tuo percorso fino adesso?

Sinceramente, mi piacerebbe fare di più. Sento di non aver ancora avuto l’opportunità di dare il meglio, e per varie ragioni non sono ancora arrivato al livello che desideravo. Perciò, spero di poter dare il massimo nelle prossime due gare e raggiungere l’obiettivo principale, che è qualificarmi per le Olimpiadi. Pur essendo soddisfatto di quanto fatto finora, sento di poter spingermi molto di più e migliorare ancora. A lungo termine, ritengo importante continuare così: divertirmi, impegnarmi sempre di più e ricevere maggior supporto per potermi dedicare completamente allo skate senza distrazioni.

Oltre alle sfide e alle vittorie che hai affrontato nel tuo percorso, ci sono stati momenti particolarmente significativi o emozionanti che ti hanno segnato profondamente?

Ci sono tantissime cose che mi hanno lasciato un’impronta o mi hanno insegnato qualcosa. Uno dei momenti più significativi è stato sicuramente il mio viaggio in Giappone l’anno scorso per i mondiali di street. Ho sempre sognato, ammirato e desiderato imparare la loro cultura, tradizioni, rispetto e onore, e camminare sulle loro strade pazzesche. Inoltre, fare skate con i più grandi skaters al mondo è un’esperienza che ogni volta mi fa riflettere e mi motiva tantissimo.
Non vedo l’ora di affrontare nuove sfide e sono fiducioso per le ultime due gare di qualifica olimpica; sono ansioso di scoprire cosa mi riservano. Attualmente, mi trovo a Shanghai per la prima gara del OQS, pronto ad immergermi in questa nuova avventura con energia e voglia di spaccare!

Grazie Agus! Teniamo le dita incrociate per te!

ITSB Street Team – ph Eva Niedzielska

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